Lo studio sociologico ha notato come negli anni ’60 le riviste erano la principale fonte di ispirazione e, con le loro pagine in mano, si richiedeva ai professionisti di riprodurre gli stessi ambienti.
“Poi gli anni ’70 e le moltissime serie televisive ambientate in villette singole diventano loro stesse protagoniste dei set. Cosa sarebbe Happy Days senza la casa dei Cunningham o la Famiglia Bradford se ambientata in un normale condominio? Fu così che anche in Italia scoppiò la passione per le case unifamiliari, magari non gigantesche, ma con un giardino indipendente e localizzate in periferia.”
Negli anni ’80 il cinema prende il sopravvento, generando dei veri e propri modelli di architettura ed elementi imprescindibili nelle richieste degli acquirenti. Film come American Gigolò (1980), Flashdance, (1983) e Ghost (1990) hanno diffuso la passione per i loft come nuovo spazio abitativo.
Negli anni ’90, poi, Carrie di Sex and the City ha convinto tutte le donne sue seguaci all’indispensabilità di una enorme cabina armadio, regno assoluto di moda e bellezza.
E se fino a qualche tempo fa la cucina era ridotta all’angolo cottura, uno spazio solo funzionale e da nascondere, quasi sparito in un armadio, oggi la cucina è il cuore della casa. L’attenzione al mondo del cibo e le mode che ne scaturiscono hanno trasformato inesorabilmente le architetture interne. Il boom di Masterchef (&Co) ha influito e stimolato il desiderio di cucine sempre più grandi, belle e funzionali, da esibire come uno status symbol, al centro dello spazio di vita.
Ecco perché il loft è perfetto e contemporaneo per suo concetto base di open space, per il ri-uso di spazi dismessi, per le altezze, i soppalchi e le mille possibilità di gioco e di arredo.
E’ quindi molto cool vivere in vecchi capannoni industriali o magazzini che vengono recuperati ad abitazione civile salvandoli dalla demolizione. Si limitano i costi e si valorizza la storia.
Ampie finestre, muri di mattoncini, cemento a vista, cavi, tubature, travi e tutto ciò che ricorda: recuperare le preesistenza è necessariamente scenografia dello spazio loft.
Tutto il resto è vuoto, arredato con design di lusso, anzi sono benvenuti i contrasti forti e la decontestualizzazione di lustri e mobili antichi. Perché tutto è a vista nel “luft” (loft deriva dal tedesco antico), che significa aria, spazio.
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